LA CHINGA – “BEYOND THE SKY”. La meravigliosa oscenità del rock’n’roll!

Inauguriamo il blog parlando di un disco che mi ha accompagnato per buona parte del 2018 con la sua energia e la sua carica positiva decisamente contagiosa: l’album in questione è stato rilasciato da Small Stone Records, etichetta di Detroit ormai da più di vent’anni punto di riferimento per la scena heavy-psych mondiale, la quale ha fatto uscire nel corso dell’anno scorso un altro pezzo da novanta dello stoner, ovvero Visitations dei Sundrifter, di cui ho parlato in modo approfondito qui, su Shiva Produzioni.

I La Chinga sono un power trio di Vancouver che ha deciso di consacrare la propria musica al sacro verbo del rock’n’roll, quello più viscerale e senza fronzoli, potente, sporco e che non scende mai a compromessi, con testi sudici quanto basta ed un’immagine che non lascia spazio ad alcun dubbio su quanto i tre possano prendersi sul serio. Fondata nel 2012, la band di Carl Spackler, Jay Solyom e Ben Yardley arriva con questo Beyond The Sky al traguardo del terzo disco in carriera, dopo un primo disco omonimo registrato in fretta e furia nel 2013 e che esprimeva tutta l’ugenza della propria proposta musicale e un seguito uscito nel 2016 ed acclamato dalla critica, dal titolo Freewheelin’.

Quello che la band propone è un sound ruvido e torrenziale, caldo, avvolgente e avvolto da una patina psichedelica sempre presente, che si manifesta in canzoni assolutamente coinvolgenti e dalla carica assicurata, tanto che appena infilato il disco nel lettore (ormai espressione che appartiene ad altri tempi lo so, ma sono un nostalgico) sarà difficilissimo tenere ferma la testa sul groove impazzito di Nothin That I Can’t Do e non smettere di ballare sulle note di Mama Boogie. La forza dei La Chinga è tutta qui: canzoni dirette, brevi e orecchiabili, ma con tantissima personalità. E tantissimo e classicissimo rock. Difatti se è un sound innovativo quello che cercate, forse questo non è il disco che fa per voi, ma se avete voglia di trascorrere quarantacinque minuti scapocciando e divertendovi senza sosta, allora questo è pane per i vostri denti.

La band pesca a piene mani dai classici degli anni ’70 a livello di sonorità e soprattutto per quel che riguarda la voce solista: non sarà difficile riconoscere le influenze che vanno dai Led Zeppelin, ai Black Sabbath (ascoltate Black River), agli AC/DC, passando per gli ZZ Top e anche una spruzzatina di Guns N’ Roses e T-Rex quando il sound vira più sul glam rock, come in H.O.W. (Are You Ready) o ancora meglio in Killer Wizard, per cui la band ha anche girato un bel videoclip, vintage ovviamente. La voce è proprio l’elemento più caratteristico di questo terzetto (che tra l’altro imbastisce dei cori assolutamente memorabili), capace di assumere qualsiasi forma per darci un decalogo della storia del rock, da Bon Scott a Robert Plant, passando per altre infinite sfumature, ma riuscendo comunque a mantenere intatta una personalità debordante (siamo lontanissimi da band come Greta Van Fleet per intenderci).

Il motivo poi per cui questo disco potrebbe benissimo piacere agli amanti dell’heavy-psych e dello stoner è presto detto: l’aspetto vintage della proposta musicale dei La Chinga, unito al suono puramente analogico e scevro di ogni aspetto elettronico o eccessivamente “moderno” – seppur la produzione di Jamey Koch e del suo Warehouse Studio non calchi eccessivamente la mano suo vintage, risultando proprio per questo attuale, bilanciata e diversa dagli standard delle band dedite al “retro rock” – e una sfilza di riff assolutamente indovinati e carichi di fuzz, ne fanno un disco e una band da affiancare ai vari The Vintage Caravan, Graveyard e The Sword, per ogni amante di questo tipo di sonorità.

Che dire quindi? Beyond The Sky ha avuto il merito di farmi tornare ad amare il rock’n’roll puro e semplice, che da anni ormai avevo abbandonato per dedicarmi ad ascolti più impegnativi e ricercati, totalmente distanti da queste coordinate stilistiche, ma quando un disco funziona me ne accorgo fin dal primo ascolto. Stavolta è bastato il primo riff a convincermi. Canzoni vincenti, memorabili e ottimamente costruite, sorrette da un sound vincente ben a cavallo tra passato e presente, fanno di Beyond The Sky il disco perfetto da ascoltare a tutto volume in macchina, ad una festa a base di tequila o semplicemente per cercare del sano sfogo nella vostra camera. E per questo consiglio a chiunque l’ascolto di questo disco. Non ve ne pentirete assolutamente!

Voto: 8/10

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Distribuito da: Small Stone RecordsEarsplit PR

Data di uscita: 7/9/18

La Chinga

Dove potete ascoltare/acquistare il disco: BandcampYoutube

Alex Cavani

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